I primi anni Sessanta


Il 1960 è per l’artista un anno di intensa attività: partecipa infatti alla prima “Esposizione internazionale del Museo di Arte Moderna” di Buenos Aires e a quella dedicata al Sesto Centenario del Museo di Belle Arti della Capitale argentina.

È un anno pieno di novità anche dal punto di vista letterario, con la fondazione di alcune riviste quali “Prod”, “Azul” e “Realizaciones” (quest’ultima, patrocinata dal Fondo Nacional de la s Artes, diventa lo strumento di divulgazione teorica del movimento). Per esse scrivono come corrispondenti artisti del calibro di Giulio Barragán (in Germania e Spagna) e Lucio Fontana (dall’Italia); vi collaborano grandi esponenti della cultura argentina come Jorge Luis Borges, Astor Piazzolla, Ernesto Sabato.

Mentre espone a Londra e a Washington, dove tiene anche corsi e conferenze, pubblica il volume di studi critici sulla nuova generazione argentina, “Arte Argentino Actual”, prima compilazione sulle avanguardie artistiche a Buenos Aires (il volume avrà tre edizioni con l’editore Lacio Fabril).

Nel 1962 la galleria Witcomb ospita la seconda rassegna del Movimento Constructivo Arquitectural, nella quale Presta espone nuovi lavori che, in collaborazione con il pittore e musicista Pier Cantamessa (1934 Mónaco - 2012 Buenos Aires), si basano sull’integrazione plastico-sonora, ovvero incorporano brani di musica elettronica del compositore, riconfermando la tendenza dell’artista ad uscire dai limiti consueti dell’opera scultorea, a moltiplicare i livelli comunicativi e ad includere lo spettatore come “partecipante” dell’opera.

Nel 1963 viene invitato a partecipare alla rassegna “Dal Arte Concreto a la Nueva Tendencia”, curata dal critico Jorge Romero Brest al Museo d’Arte Moderna di Buenos Aires, mentre l’anno seguente organizza la mostra “Realizaciones” alla Galleria Van Riel e partecipa per l’ultima volta al “Salon Nacional Argentino”.

Fino a questo momento la sua intensa carriera annovera già 34 mostre personali e più di 200 collettive, oltre alla consolidata collaborazione con riviste quali “Clarin”, “Argentino de la Plata”, “Notas”, “Pan”, etc.